Gli alberghi e gli esercizi complementari non sono i soli modi di pernottare in vacanza: molto importanti sono anche le seconde case.
La mappa, derivante da un’elaborazione dei dati censuari relativi alle abitazioni non occupate, illustra una stima dei posti letto esistenti in residenze secondarie. E’ una mappa molto più dispersa di quella degli alberghi: oltre che nelle grandi città, i posti-letto in seconde case sono diffusi quasi ovunque lungo le coste e nelle aree alpine, con poche eccezioni fra cui quella, evidente, dell’Alto Adige.
Questi posti-letto, denominati “freddi” perché effettivamente utilizzati per poche notti l’anno, sembrano essere cresciuti poco negli ultimi vent’anni, se non in alcune città di media dimensione.
Dalla mappa di tutta Italia e dai relativi focus (Nord-Centro-Sud-Isole) si valutano immediatamente i territori ove è più diffusa la presenza di seconde case rispetto ai territori quasi privi delle stesse.
Si osserva come tutta la Pianura Padana sia pressoché priva di patrimonio secondario, mentre questo fenomeno si diffonde su larga scala nelle Alpi e negli Appennini, con eccezione del Trentino Alto Adige.
La Liguria e L’Emilia si distinguono nel nord per presenza di seconde case, stessa cosa avviene in centro Italia in Umbria e Abruzzo. Il fenomeno si diffonde in modo equo al sud e nelle Isole, con maggiore concentrazione sulle coste.
Andrea Debernardi e Serena Drufuca
Fonte: Elaborazione su dati ISTAT (censimenti della popolazione e delle abitazioni), anni 1991-2011